Una delle applicazioni più diffuse del misting è l’umidificazione di ambienti chiusi.

Il controllo dell’umidità diventa un fattore chiave di successo per molte applicazioni industriali, e, come riporta “il manuale dell’ingegnere” spesso le umidità ottimali sono superiori alle umidità ambientali normalmente esistenti.

Ne consegue un calo di resa della produzione, sia in termini qualitativi (aumento degli scarti), sia in termini quantitativi (produzione più lenta).

Esempio di un sistema di umidificazione realizzato per un’unità di trattamento aria.

Rispetto ad altri sistemi di umidificazione esistenti sul mercato, la tecnologia del misting presenta il vantaggio fondamentale dell’economia di installazione e utilizzo:

• in fase di installazione, la tecnologia misting è sensibilmente più economica rispetto a sistemi a vapore o a ultrasuoni in particolare in grandi applicazioni industriali, in quanto l’unico costo da sostenere per distribuire con uniformitá le sorgenti dell’umiditá, nel nostro caso gli ugelli atomizzatori, è sufficiente installare un tubo.
• in fase di utilizzo, l’energia necessaria per nebulizzare un litro d’acqua è sensibilmente inferiore alla tecnologia di vaporizzazione (l’energia che il misting sottrae all’ambiente, infatti, deve essere fornita con la vaporizzazione). Più o meno la stessa cosa accade con la nebulizzazione a ultrasuoni, che, a paritá di portata, richiede almeno 10 volte di energia.

La tabella che segue mostra un esempio delle attività nelle quali un mancato controllo dell’umidità costituisce un costo per l’azienda: in molti di questi casi non è possibile utilizzare sistemi di umidificazione alternativi (vapore) per ovvie ragioni.